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L’articolo a cura del Dr. Corrado Bait, specialista in Ortopedia e Traumatologia, sul portale My Personal Trainer.

Prima di andare sotto i ferri bisogna valutare i pro e i contro di un intervento al menisco. A spiegarlo è il dr. Corrado Bait, specialista in Ortopedia e Traumatologia, nel suo articolo sul portale MyPersonalTraine.it

Vale per tutti gli interventi chirurgici e quello al menisco non fa eccezione: prima di andare sotto i ferri è importante valutare attentamente pro e contro. Come tutte le parti del nostro corpo, infatti, anche il menisco serve (a proposito, si usa sempre il singolare ma in realtà in ogni ginocchio i menischi sono due: uno laterale e uno mediale). Prima di decidere di eliminarlo in parte o completamente bisogna quindi soppesare bene le conseguenze. Ma, innanzitutto, a cosa serve il menisco? “Il suo ruolo principale – spiega Corrado Bait, aiuto responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport presso l’Istituto Clinico Humanitas e socio del centro specializzato Physioclinic di Milano – è quello di ammortizzare le sollecitazioni meccaniche che normali attività come correre o saltare generano nell’articolazione del ginocchio”. Una specie di cuscinetto, quindi.

Proprio per la sua funzione, il menisco tende a deteriorarsi con il passare del tempo e in seguito a sollecitazioni ripetute. “Di solito – dice ancora Bait – si sceglie l’approccio conservativo quando il menisco è degenerato a causa dell’età. Se diventa sintomatico solo sotto sforzo, non lo si opera ma anzi, al contrario, si cerca di conservarlo al meglio adeguando lo stile di vita o l’attività sportiva”. L’approccio è diverso, invece, quando il soggetto è giovane e il menisco è lesionato a seguito di un trauma, anche perché in questi casi di solito il dolore è costante. “Al menisco rotto si pratica la cosiddetta meniscectomia selettiva – spiega Bait -, che consiste nella rimozione del frammento rotto e nel bilanciamento della porzione restante, in modo che possa comunque svolgere al meglio il suo ruolo di ammortizzatore tra tibia e femore. La meniscectomia selettiva, ovvero l’intervento di rimozione della porzione lesionata di menisco, avviene in artroscopia, cioè praticando due piccole incisioni tramite le quali viene inserita una telecamera, che permette di esplorare l’articolazione completamente e gli strumenti chirurgici “.

Ginocchia in buona salute? Si fa così

Anche le articolazioni invecchiano. Come nel caso della pelle e dei tessuti molli, pure per loro si può fare qualcosa (anzi, molto) per tenerle funzionanti e in buona salute il più a lungo possibile. “Il peso forma è fondamentale per non sovraccaricare le articolazioni – dice Bait – e lo stesso vale per il tono muscolare. Chi soffre di meniscopatia degenerativa, ovvero di disturbi al menisco su base non traumatica, deve però ricordare di dedicarsi solo alle attività sportive cosiddette “in scarico”, come la bicicletta o il nuoto. Ancora, possono anche essere utili terapie di stimolazione biofisica con apparecchi dedicati e infiltrazioni di acido ialuronico, che lubrifica l’articolazione, diminuendo gli attriti e migliorando così la funzionalità dell’articolazione”.